Brunello di montalcino biondi-santi 2015
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Brunello di montalcino 2015 biondi santi è un celebre vino della tenuta greppo . Il Brunello di Montalcino Biondi Santi nasce dalle prestigiose vigne di Sangiovese Grosso coltivate all’interno dell’omonima tenuta che si estende su una superficie vitata di 47 ettari,viene vinificato e affinato in botti di rovere di Slavonia per almeno 3 anni. Assolutamente da non perdere.
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Descrizione
Descrizione
Il Brunello “Il Greppo” è una delle più grandi eccellenze d’Italia, tra i vini rossi più famosi al mondo e stella leggendaria della produzione di Montalcino. Viene definito il padre dell’intera denominazione perché è colui che ha dato i natali alla produzione del famoso e blasonato Brunello di Montalcino. Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come Biondi Santi, la storica cantina, arrivò a sedersi sul trono della collina di Montalcino. Fino al 1825 il vino più famoso e apprezzato in quel fazzoletto di terra toscana era il Moscadello, un bianco leggermente dolce e di facile beva. Fu proprio in questi anni che sulla scena arrivò Clemente Santi, il quale iniziò ad incuriosirsi e studiare le caratteristiche di un clone del vitigno Sangiovese, il Sangiovese Grosso, chiamato Brunello dai cittadini locali per il colore intenso e scuro del suo manto. La storia riprese nel 1860 quando Ferruccio Biondi-Santi, nipote di Clemente e figlio legittimo di Jacopo Biondi e di Caterina Santi, iniziò a produrre un rosso a base di questa uva che dimostrò subito di avere tutte le carte in regola per poter diventare qualcosa di straordinario. Proprio in quegli anni la catastrofe portata dall’insetto della fillossera colpiva le viti e saccheggiava i raccolti come una vera e propria epidemia, mangiando tutto quello che trovava sul suo cammino. Così gli agricoltori, spaventati e impauriti dai danni dell’insetto, cercarono di ottenere un rapido riscontro finanziario delle nuove viti, vendendo i vini rossi sul mercato nel modo più veloce possibile. Ferruccio non era della stessa opinione e remò in controtendenza. Pensava che il vino era l’amico più fedele del tempo e che soltanto con il passare degli anni esso poteva diventare grande. Così vinificò in purezza il Sangiovese Grosso che coltivava nella sua tenuta il Greppo e lo aspettò a lungo in cantina fino al raggiungimento del suo perfetto grado di maturazione. Qualche anno dopo lo assaggiò e sbalordì ogni cittadino. Quel giorno rimase nella storia perché nacque il primo e storico Brunello, le cui radici rimangono per sempre legate alla famiglia Biondi Santi. Da quel giorno il prestigio e la fama di questo marchio cominciò ad aumentare di valore, grazie a interventi mirati, modernizzazione delle tecniche e a selezione dei migliori ceppi di Sangiovese.
Il Brunello di Montalcino Biondi Santi nasce dalle prestigiose vigne di Sangiovese Grosso coltivate all’interno dell’omonima tenuta che si estende su una superficie vitata di 47 ettari. I terreni galestrosi e ricchi di scheletro, il microclima unico del luogo, la decisa escursione termica tra notte e giorno e quel sole mediterraneo che scalda il suolo per più di metà anno hanno creato le condizioni perfette per coltivare un’uva di grande qualità. Le rese sono tenute bassissime, circa 30-50 quintali per ettaro, e la raccolta avviene manualmente, selezionando grappolo per grappolo nelle settimane centrali di settembre. L’uva, portata in cantina, viene vinificata e affinata in botti di rovere di Slavonia per almeno 3 anni. Termina il suo percorso in bottiglia, in cui rimane a riposare per almeno 4 mesi.
Tipologia:Rosso
Denominazione:brunello di Montalcino docg
Annata:2015
Gr .14,5 %
Nazione: Italia
Regione: Toscana
Temperatura Di Servizio: 16°/18°
Colore: rosso rubino
Olfatto: senza tempo che narra di ribes, cassis e cipria, polvere di violetta e lavanda.
Gusto :Assaggio meraviglioso, sontuoso, con una classica freschezza in primo piano, seguita dall’incedere dei ricordi ematici e ferrosi.
Affinamento: 36 mesi in botte di rovere di Slavonia
Vitigni: Sangiovese Grosso 100%
cantina biondi-santi
Nessun’altra cantina in Italia è così intimamente legata alle origini, alla storia e a tutto il percorso della propria denominazione come Biondi Santi al Brunello di Montalcino. Un racconto che affonda le proprie radici nell’Ottocento, con le prime prove di vinificazione da parte di Clemente Santi, colui che dedicò gran parte della sua vita allo studio del sangiovese e che vide premiato il suo “vino rosso scelto” – di fatto Brunello – all’Esposizione Universale di Parigi del 1865.
Un cammino che da allora non si è più fermato, e che ha consacrato la cantina come indiscussa leader di tutta la zona ilcinese, esempio di tradizione a cui tutti guardano ancora oggi con ammirazione. I vini che escono ogni anno dalla Tenuta Greppo sono, infatti, ancora oggi considerati come alcuni dei più grandi vini del mondo, modelli di eleganza e di longevità. Con piante che, in alcuni casi, superano anche gli ottanta anni d’età, la Tenuta Greppo può contare oggi su un’estensione vitata di venticinque ettari, in cui si incontrano solo ed esclusivamente piante di sangiovese grosso. Le rese per ettaro sono bassissime, e si attestano tra i 30 e i 50 quintali, per una produzione annua che raramente supera le 80mila bottiglie, comprese le 10mila bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva, prodotte solamente nelle annate qualitativamente eccezionali. In cantina, arrivano solo le uve di prima scelta, provenienti da vigneti che hanno almeno dieci anni d’età per il Brunello d’annata, e da piante di oltre venticinque anni per la Riserva. Poi la lavorazione, che inizia con la diraspatura, seguita dalla pigiatura e dalla fermentazione, svolta in tini e vasche di cemento a temperatura controllata. Infine, dopo la fermentazione malolattica, inizia l’invecchiamento in grandi botti di rovere di Slavonia, e da ultimo l’imbottigliamento, che avviene non prima di quattro anni dalla vendemmia.
Pochi passaggi, semplici, nel segno della più rigida ed essenziale delle tradizioni, per un Brunello, quello di Biondi Santi, che incontra il suo segreto nelle sue più antiche origini, nel corso dei secoli rinnovatesi di stagione in stagione, verso un prestigio e una fama internazionali che a oggi non conoscono limiti.